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Le cento torri

Ascoli vista centro storico
Ascoli vista centro storico
 

Nel panorama della città in epoca medievale si evidenziava una forte presenza di torri gentilizie. Esse rappresentavano una manifestazione tangibile del potere delle famiglie cui appartenevano, ma erano anche vere e proprie costruzioni militari.

Doveva essere impressionante la selva di duecento torri che spiccavano dal tessuto urbano di Ascoli, prima che Federico II nel 1242 ne facesse distruggere, come dice la tradizione, novantuno.

Oggi se ne possono ancora rintracciare una cinquantina: alcune integre, molte ridimensionate ed inglobate nelle abitazioni, altre riutilizzate come torri campanarie di alcune chiese.

 
La torre degli Ercolani
La torre degli Ercolani

Palazzetto Longobardo e torre degli Ercolani


La torre degli Ercolani, perfettamente conservata, è affiancata da un palazzetto romanico, tradizionalmente detto "longobardo", anche se l'intero complesso risale ai secc. XI e XII. Sono da notare le eleganti bifore arricchite, un tempo, da scodelle laterali di ceramica e il motivo a treccia che corre lungo il perimetro (appena sotto la copertura). La torre, rastremata verso la cima, è alta circa 35 metri e costruita in modo da non essere legata all'abitazione (allo scopo di assicurare, in caso di movimenti tellurici, la tenuta dei due corpi di fabbrica così diversi per forma e soprattutto per altezza). Sul lato destro della torre si vede ancora un'apertura che, tramite ponteggi di legno appoggiati su appositi denti di pietra, serviva da via di fuga. 



 


 
 
Torre di S.Venanzio
Torre di S.Venanzio

Torre di S.Venanzio

La torre, gentilizia, è stata riadattata a campanile della chiesa di S. Venanzio con l'aggiunta di una cella sulla sommità. L'esile e bella costruzione ha il pregio di aver conservato intatta la doppia cornice di conci forati lungo il perimetro superiore (che servivano per armare un'ulteriore struttura difensiva a terrazza).

 
 
Le torri gemelle
Le torri gemelle

Torri gemelle

Le torri gemelle poste davanti alla chiesa di S. Agostino sono un altro esempio intatto di torri gentilizie. Costruite nel sec. XII con semplici conci di travertino, presentano fitte feritoie e alte finestre sulla sommità.

 
 
La caratteristica via chiamata in dialetto locale "rrete li mierghie" (dietro ai merli)
La caratteristica via chiamata in dialetto locale "rrete li mierghie" (dietro ai merli)

"Rrete li mierghie"

Nel quartiere di Borgo Solestà, a partire dalla porta omonima, si snoda una caratteristica via chiamata in dialetto locale "rrete li mierghie" (dietro ai merli). Il riferimento è ai merli che in epoca medievale sormontavano le mura di cinta della città dal lato del fiume. Percorrendo questa romantica passeggiata si può rivivere l'atmosfera del tempo passato scoprendo l'intreccio delle caratteristiche viuzze, le rue (dal latino ruga), che penetrano verso i quartieri interni e, nello stesso tempo, godere della vista delle sponde del fiume Tronto.

 

Ultima Modifica: 04 Novembre 2021

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