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I giardini pubblici

Cenni Storici

Nel secolo scorso, dopo l'Unità, tutta l'area di Porta Maggiore subì un profondo " restauro". Nel progetto si ebbe l'idea di dotare la città di uno spazio verde interno al centro storico a disposizione dei cittadini.
 
Il progetto di abbellimento cittadino venne approvato dal Ministero dei Lavori Pubblici che, con decreto del 31 ottobre 1863, fu dichiarato di pubblica utilità, portando la firma dell'ing. Marco Massimi.
 
Tale progetto prevedeva la sopraelevazione e l'ampliamento del Ponte Maggiore, la demolizione dell'antica Porta Landriana e la realizzazione dell'esedra ancora oggi esistente nella piazza successivamente denominata Matteotti. dove attualmente campeggia il monumento a Cecco D'Ascoli.
 
La creazione (lei Giardini Pubblici risale al 1869 circa quando il Municipio incaricò una commissione di nove cittadini di studiare la sistemazione dell'ingresso della città a Porta Maggiore.
 
II terreno si presentava collinoso, abbandonato pieno di sconcezze. Tale zona, rimasta inutilizzata, compresa tra Villa Vecchi (oggi Luciani), l'emiciclo dopo il ponte Maggiore, via delle Chiaviche e corso Vittorio Emanuele. La commissione deliberò di farvi un pubblico giardino e apprestò un bozzetto che fu esposto nei locali della biblioteca affinché la pubblica opinione potesse liberamente pronunciarsi in merito al lavoro e suggerire le eventuali e opportune modificazioni o variazioni. Il progetto piacque e si notò da subito l'effetto positivo prodotto "da uno spazio esposto ai venti del levante nella estate, rallegrato dal sole d'inverno e le salutari emanazioni delle piante che avrebbero giovato indubbiamente alla salute degli ascolani costretti a vivere tra rete umide e malsane."
 
I lavori furono dati in appalto e diretti da Giulio Gabrielli, pittore e bibliotecario. Durante la loro esecuzione furono rinvenute grandi buche colmate con terra di scarico dove si raccolsero frammenti di epoca romana. Furono scoperti due cunicoli o grotti praticabili ma senza via d'uscita, lavorati irregolarmente e a quanto pare allo scopo eli estrarvi pietra (la costruzione.
 
I Giardini Pubblici f urono inaugurati nel 1873, ma già in quell'epoca venivano compiuti atti vandalici alle piante più pregiate, molte delle quali . vano state collocate nel nuovo spazio dal celebre scienziato Antonio Orsini con le sue stesse mani "In una sola notte nel 1875, vennero spezzate e divelte ben 52 piante, le più pregiate e vigorose, mandando alla malora in pochi secondi la spesa e il paziente lavoro di anni interi". Per combattere questo fenomeno furono messi (lei cartelli per raccomandare rispetto alle aiuole, ai fiori. alle piante; in seguito si rinunciò ai fiori poiché il coltivarli fu una dannazione e si sostituirono a loro le piante in particolare le conifere.
 
Nota curiosa erano le lavandaie che stendevano ad asciugare i panni sulla balaustra che delimitava i giardini in Corso Vittorio Emanuele con grave danno all'immagine cittadina. Sempre in quell'anno vi cominciò a suonare la banda militare c he in seguito fu sostituita da quella cittadina.L'illuminazione era difettosa, mancava l'acqua per alimentare le due fontane, mancava, e manca anche oggi, un servizio di bar ristoro. Nel 1877 si parlava di ampliare i giardini con l'annessione dell'orto della parrocchia di San Vittore ma insorsero elette difficoltà e il progetto svanì. Nel 1879 vi fu costruito uno chalet, piccolo fabbricato comunale al centro dei giardini pubblici.
 
Nel 1961 furono eseguiti nuovi lavori di sistemazione che comportarono la demolizione dello chalet ottocentesco e la collocazione della statua di re Vittorio Emanuele II trasferita (la piazza Arringo. Nel 1998 sono state collocate altre due statue ("Porta della luce" e "Il picchio e l'aquila") realizzate in occasione (lei concorso nazionale per Opere di scultura in travertino ascolano.

 

Mappa interattiva dei giardini pubblici

Mappa interattiva dei giardini pubblici, con indicazioni delle piante Magnolia Albero di Giuda Agazzino Albero di Giuda Tuia Acero Leccio Tiglio Ligustro Ligustro Cedro Ligustro Ligustro Palma Palma Bosso Pino Susino Leccio Cedro Albero di Giuda Cedro Ligustro Bosso Palma Leccio Cipresso Spirea Cedro Pittosforo Ippocastano Palma Cedro Acacia Acero Leccio Fotinia Tasso Palma Spirea Ippocastano Fotinia Alloro Pittosforo Pittosforo Magnolia Acero Lagerstroemia Pittosforo Leccio Oleandro Lauroceraso Pino Acero Acacia Lagerstroemia Ligustro Acero Cipresso Cipresso Oleandro Ippocastano Leccio Magnolia Oleandro Tiglio Palma Cipresso Pino Cedro Acacia Acero Ligustro Cipresso Ligustro Oleandro Platano Cedro Agazzino Cipresso Ginkgo Diloba Acacie Leccio Cipresso Magnolia

Ultima Modifica: 04 Novembre 2021

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